“A FERRUCCIO PIACCIONO LE FACCENDE
COMPLICATE. I LAVORI DIFFICILI, LE SFIDE.
“A Ferruccio piacciono le faccende complicate. I lavori difficili, le sfide.
Gli piace fissare la lastra di metallo e ricavarne le forme più strane. Magari qualcuno gli mostra la fotografia di un lampadario e gli chiede di riprodurlo, di tradurlo in realtà. E allora sviluppa il disegno, crea il modello, il prototipo: lui è il tramite tra il concetto e la materia.
Succede spesso. Come un demiurgo, la sua azione è legata alle idee che deve imitare, ora con l’ottone, ora con il ferro, il bronzo o il rame. Lavora il metallo da cinquant’anni. Ha cominciato con il padre Carlo, l’artefice, tra le altre cose, delle appliques a braccio che decorano Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Non gli interessano solo le questioni complicate: del suo lavoro ama tutto, gli piace cominciare dal nulla, partire dalle lamiere e arrivare al prodotto finito. Racconta un mestiere che non stanca, gratificante, dice che bisogna aver cervello, creatività e fantasia per lavorare il metallo.
Collabora con architetti e designers di fama internazionale, una volta Renzo Mongiardino e Filippo Perego, oggi Roberto Peregalli e Laura Sartori Rimini; talvolta lavora con artisti, tra cui ricorda Mangiarotti, e con le case private, le più sontuose ed eleganti.
Le sue creazione si trovano all’interno del Duomo, a Palazzo Marino e dentro alla Basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Ferruccio è specializzato in oggetti su misura e su disegno; parla con il cliente, ascolta, interpreta, vede l’oggetto finito nella sua testa e infine lo realizza. Disegna lampade, maniglie, ringhiere, tutto ciò che si può fare con il metallo. Costruisce modelli in legno e li consegna alla fonderie. Si rivolge ad artigiani che lavorano tuttora con le antiche tecniche di fusione in cera persa oppure in terra. Una volta impossessatosi dei pezzi grezzi, Ferruccio li modella, li assembla, li cesella per infine dorarli e colorarli. I suoi strumenti sono scalpelli, lime, bulini.
Oggi Ferruccio lavora con sua moglie, che si occupa della parte amministrativa, e con i figli, che hanno deciso di seguirlo dopo aver conseguito la laurea in ingegneria.
Tiene viva la tradizione di famiglia, nel modo più naturale che ci sia.”
Fendi – The whispered directory of craftmanship. A contemporary guide to the Italian handmaking ability.
2010 by Mondadori Electa S.P.A., Milano
Pagg.114-115